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ALLATTARE AL SENO: CROCE E DELIZIA DI UNA MAMMA

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Nei nove mesi di gravidanza mi avevano raccontato di tutto sulle difficoltà e i dolori del travaglio e del parto e ormai ero preparata ad affrontare qualunque sacrificio. Non ero invece pronta a districarmi fra le mille insidie dell’allattamento.

Sarà perché nessuno ti racconta quanto può essere doloroso e complicato, soprattutto all’inizio, o sarà perché da sempre l’immagine di una mamma che allatta al seno il proprio figlio è avvolta da un’aura di romanticismo che invece poco si addice con la realtà.

Invece vi devo confessare che le prime due settimane sono state molto dure: la piccola non riusciva ad attaccarsi bene e anche io capivo come darle il latte nel modo giusto. Così Gemma ha perso un po’ di peso e a quel punto sono cominciate le ansie e gli allarmi perché la piccina non riusciva a nutrirsi a sufficienza.

E’ iniziato il giro delle ostetriche dell’ospedale di Careggi che me le hanno fatte provare tutte per insegnarci a prendere il via nel modo giusto per far crescere la piccola.

E così via di tiralatte, a cui attaccavo il seno quando non attaccavo Gemma, per raccogliere delle giunte del mio latte da dare alla piccola con una siringhina – mi raccomando niente biberon sennò si abitua a quello e non prende più il seno mi ammonivano da Careggi! – subito dopo la mia poppata.

Praticamente ho passato due settimane seduta a letto tipo mucca carolina: ogni tre ore attaccavo Gemma per un totale di 7 poppate giornaliere a cui sommare altre sette giunte con il tiralatte. Non ho fatto altro per 15 giorni quando finalmente è successo il miracolo: Gemma ha imparato a tirare bene ed ha iniziato a riprendere peso e da quel giorno poppa felice e contenta.

Devo ammettere che in questo tour de force fondamentale è stato mio marito il cui aiuto è stato impagabile. Infatti i primi giorni dopo il cesareo ancora ci si sente male fisicamente, i punti tirano e le ore di sonno scarseggiano quindi da sola non ce l’avrei mai fatta a reggere. Invece mio marito è un mammo perfetto, sembra nato per questo e averlo accanto è un grande conforto.

Voglio chiudere con un messaggio da mandare all’attrice Alessandra Martinez. Ricordo che in un articolo narrava le gioie dell’allattamento al seno paragonandolo al piacere di un orgasmo. Leggendolo ci ero cascata anche io ma, cara Alessandra, mi permetto di contraddirti.

Anche adesso che ho imparato ad allattare e mi sono tranquillizzata è bene che sia sincera con voi e vi confessi che allattare non è affatto piacevole, è ancora doloroso. Un dolore sopportabilissimo pur di far crescere la piccola ma, per me, allattare è quanto di più lontano dall’orgasmo che io conosca.

E’ appagante e bello vedere che la tua piccola cresce grazie al tuo latte ma non è così bello e romantico come ci vogliono vendere. E la vostra esperienza come è stata? Siete d’accordo con me o con Alessandra Martinez? Scrivetemelo.

Silvia Mastrorilli
(Pagina Facebook www.facebook.com/pages/Mamme-in-blog Twitter Silvia80Silvia)

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